COME STANNO I TUOI CAPELLI?
SCOPRILO NELLA SETTIMANA DI PREVENZIONE GRATUITA
dal 17 al 22 giugno potrai richiedere un check up trico-cosmetico gratuito di cute e capelli presso i centri trico tecnici specializzati

PRENOTA IL TUO CHECK-UP GRATUITO

cerca il centro trico tecnico più vicino a te

dal 17 al 22 giugno

PENSI DI AVERE UNO O PIÙ DI QUESTI PROBLEMI MA NON SEI SICUR* ?

PRURITO AL CUOIO CAPELLUTO

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

Il prurito sul cuoio capelluto è una sensazione percepita da molte persone di entrambi i sessi e che spinge chi ne è afflitto a grattarsi la cute a volte in maniera anche molto intensa e spesso si associa anche a dolore.

Si riconoscono molteplici cause che possono determinare questa problematica e non vanno mai sottovalutate in quanto possono indurre anche alla caduta dei capelli.

Il prurito può essere scatenato da:

  • sostanze chimiche con cui sono preparati molti prodotti cosmetici
  • shampoo eccessivamente sgrassanti o contenenti sostanze sensibilizzanti
  • effetto nocivo dell’inquinamento atmosferico e del buco dell’ozono
  • farmaci
  • cibi
  • sostanze allergizzanti
  • anomalie cutanee quali: psoriasi, forfora, seborrea, follicolite, cute secca, dermatite seborroica, dermatite atopica, iperidrosi, tigna, scabbia, pediculosi, eczema.
  • Notevole influenza sul prurito localizzato al cuoio capelluto è data anche da fattori psicologici come ansia, stress e traumi che alterando il sistema nervoso generano il fenomeno che può sfociare anche in comportamenti compulsivi e nevrotici.

Solo nei casi in cui il prurito al cuoio capelluto è causato da abitudini igieniche o cosmetiche sbagliate, correggendo questi errori, si risolve il problema.

Negli altri casi più seri, invece, per eliminare il prurito è necessario riconoscere e correggere il fenomeno che lo produce.

Per eliminare il fenomeno, è necessario comprenderne le cause scatenanti, modificando eventuali abitudini cosmetiche non adatte, utilizzando prodotti a base di principi attivi lenitivi e calmanti. è inoltre necessario eliminare cibi allergizzanti, limitare lo stress e depurare l’organismo da accumuli tossici che possono attivare il problema.

In caso di seborrea, dermatite o forfora è opportuno ricorrere a trattamenti tricologici mirati in grado di riequilibrare la cute eliminando o contenendo le anomalie scatenanti.

DOLORE AL CUOIO CAPELLUTO

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

Dolore ed irritazione nervosa al cuoio capelluto (TRICODINIA) sono manifestazioni cutanee che colpiscono le persone di entrambe i sessi anche se la maggioranza dei casi vede le donne a soffrirne frequentemente.

Il dolore può essere spontaneo oppure provocato da trattamenti chimici non idonei al tipo di cute. È avvertito sul cuoio capelluto in corrispondenza della radice dei capelli.

Può essere più o meno intenso, alternarsi a periodi di scomparsa, associarsi a bruciore, formicolio o prurito.

Difficile stabilirne la cause, molto spesso aumenta quando si toccano i capelli o ci si pettina e sovente la tricodinia si associa a caduta di capelli.

Nel lungo periodo si riscontrano correlazioni inequivocabili tra il dolore cutaneo e la caduta dei capelli sia acuta che cronica, fra telogen effluvium e tricodinia e fra alopecia seborroica e la sensazione costante di dolore o irritazione al cuoio capelluto.

Esiste una grande correlazione tra componente emozionale e tricodinia: nervosismo, stress ed ansia si trovano spesso associate alla comparsa di dolore e prurito al cuoio capelluto con successiva possibile caduta dei capelli.

Altre cause scatenanti il dolore sono l’iperseborrea che comporta dermatite seborroica, infiammazione ed irritazione cutanea e la forfora grassa che irrita il cuoio capelluto deteriorando l’attività follicolare.

Il dolore al cuoio capelluto può manifestarsi in concomitanza con la follicolite al cuoio capelluto: una forma di acne che colpisce la cute dei capelli, e che determina reazioni eritematose, dolore, prurito cutaneo, con la comparsa di foruncoli e pustole.

Durante il processo infiammatorio i muscoli erettori dei capelli costretti per molto tempo in posizioni anomala possono causare dolore. I muscoli erettori e i follicoli piliferi possono così infiammarsi determinando un processo infiammatorio cutaneo profondo.

Ulteriore causa di tricodinia può essere l’infiammazione neuro-muscolare della cute ipersollecitata dalla tendenza a digrignare i denti soprattutto di notte (bruxismo), con la conseguente contrazione della muscolatura temporo-mandibolare che col passar del tempo coinvolge i nervi cranici causando mal di testa e sensibilità dolorosa cutanea.

La tricodinia va trattata con percorsi tricologici che hanno l’obiettivo di lenire e calmare l’ipereccitazione delle terminazioni nervose di superficie. Attenuando la tensione superficiale si ottiene a cascata un allentamento delle tensioni neuro-muscolari profonde con un benefico riequilibrio psico-fisico.

Occorre adoperare lozioni e shampoo utili a ripulire la cute da eventuali impurità o batteri che causano infiammazione, a lenire e calmare l’eventuale irritazione e ipereccitazione delle terminazioni nervose e di conseguenza calmare il dolore.

Una volta attenuata la sensazione di dolore è consigliabile utilizzare rimedi contro la caduta dei capelli, per stimolare l’attività del bulbo e rigenerare le strutture dermiche che supportano l’impianto bulbare stesso.

FORFORA

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

La forfora è un problema del cuoio capelluto che può insorgere tra i 10 ed i 25 anni. Essa può migliorare tra i 45 ed i 55 anni o può persistere per tutta la vecchiaia.

È determinata da un accelerato ricambio delle cellule epidermiche che, in seguito all’aumento di velocità di produzione, non riescono a raggiungere la completa maturazione prima di distaccarsi. Si formano squame bianco-grigiastre (ammassi di cellule cornee), localizzate in chiazze o più spesso diffusamente distribuite sul cuoio capelluto. Si accumulano in abbondanza e staccandosi sono visibili lungo gli steli e sugli abiti creando un notevole disagio estetico.

La grandezza delle squame varia da soggetto a soggetto e si presentano solitamente in corrispondenza delle tempie, della fronte e delle orecchie. Il disturbo è quasi sempre soggetto a stagionalità e si manifesta con maggiore intensità nelle stagioni fredde, per poi attenuarsi durante l’estate.

Le cause della forfora non sono ancora del tutto chiare.

Alcuni studi ipotizzano un’influenza ormonale in particolar modo degli ormoni maschili (androgeni), presenti in misura minore anche nelle donne ed altri invece ritengono esserci un’importante responsabilità dell’apparato digerente, in particolare del fegato. Fattori collegati all’alimentazione, al metabolismo dei grassi ed a problemi di tipo psicologico o farmacologico.

Tutte le persone possono soffrire di forfora in alcuni particolari momenti della loro vita.

Scientificamente dimostrata è invece la presenza in quantità massiccia sulla cute e tra i capelli dei soggetti affetti da forfora, di Pityrosporum ovale, di Malassezia Furfur e di Streptococco, ovvero di funghi e batteri.

Non si sa ancora se sono i funghi ed i batteri ad essere i responsabili della forfora oppure se un cuoio capelluto ricco di forfora costituisce un terreno favorevole allo sviluppo di questi microorganismi.

La forfora può associarsi ad altri problemi del cuoio capelluto, come ad esempio la seborrea, dando vita ad una varietà di sfumature del problema: quella più spesso riscontrata è la dermatite seborroica.

Si distinguono due tipi diversi di forfora:

  1. Una forfora secca o semplice, spesso provocata da una lieve dermatite nella quale il cuoio capelluto è coperto da piccole squame molto fini, facilmente staccabili, che impolverano gli abiti, a volte con la presenza di prurito.
  1. Una forfora grassa nella quale il cuoio capelluto è ricoperto da squame ampie e spesse, untuose, giallastre, che aderiscono ad un cuoio capelluto spesso irritato, arrossato e trasudante, con presenza di prurito, un particolare odore rancido e caduta di capelli. Risulta molto antiestetica. Questo tipo di forfora è inoltre presente nelle persone affette da eczema da contatto o da dermatite seborroica.

Oggi, fortunatamente, esistono moltissimi trattamenti coadiuvanti il problema della forfora: fanghi, peeling, shampoo e/o lozioni. Possono contenere sostanze germicide per combattere i microorganismi, in associazione a sostanze cheratolitiche per eliminare le cellule morte e limitare la successiva desquamazione, rallentando l’iperproduzione di squame.

PSORIASI

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

La psoriasi viene definita come un’anomalia della crescita dell’epidermide determinata da un disordine dell’attività dei cheratinociti.

Annoverata tra le problematiche Auto-Immuni si presenta con aree infiammate-arrossate, ricoperte da squame bianco-grigiastre

La psoriasi è un problema del cuoio capelluto che non comporta in genere caduta dei capelli perchè non coinvolge i follicoli

Tende a essere spesso confusa con la dermatite seborroica a causa di alcune manifestazioni in comune tra cui: irritazione, arrossamento cutaneo e desquamazione con scaglie cornee (strato superficiale della cute), ma si caratterizza per la scarsa o addirittura assenza di sebo e una intensa disidratazione della cute dovuta all’infiammazione.

Non sono ancora ben note le cause della psoriasi. Si è evidenziato che spesso i membri di una stessa famiglia possano manifestarla in particolari momenti della vita, denotando così una componente ereditaria.

Ha un andamento cronico recidivante: alterna periodi di manifestazione acuta a periodi di remissione o addirittura scomparsa.

A scatenarla possono essere:

  • Traumi: incidenti, fratture, interventi chirurgici, shock
  • Corticosteroidi: l’uso di farmaci cortisonici puШ scatenare la manifestazione psorisiaca
  • Stress intensi e prolungati
  • Farmaci: beta bloccanti, litio, antimalarici

Viene annoverata tra le malattie dermatologiche psico-somatiche, ovvero che traducono sul corpo i disagi psicologici.

Il prurito al cuoio capelluto non è un elemento sempre presente.

Quando si manifesta è di lieve entità, tranne che nei casi più gravi quando può trasformarsi in una sensazione intensa di dolore alla cute dei capelli.

Essa può insorgere a qualsiasi età e ha la stessa incidenza sia negli uomini che nelle donne.

Le placche cornee o scaglie forforose (simili a quelle della forfora) possono essere molto varie sia nello spessore che nell’estensione e si staccano facilmente.

Sotto di esse, la pelle si presenta infiammata e di colore rosso vivo.

La psoriasi si manifesta in forma più acuta durante il periodo invernale, probabilmente a causa del freddo che aggredisce la cute.

Nel periodo estivo tende a regredire grazie, sia all’esposizione solare che favorisce la trasformazione metabolica della vitamina D, sia al miglioramento del tono dell’umore dovuto al clima e ad un incremento dei livelli di serotonina (ormone della felicità).

I segni tipici della psoriasi del cuoio capelluto sono le chiazze rossastre coperte da accumuli compatti di squame color bianco-argenteo. Nelle forme più gravi queste manifestazioni si estendono a tutto il cuoio capelluto (psoriasi a “calotta” o a “caschetto”) e solo raramente raggiungono e superano il margine di inserzione dei capelli.

Raramente la psoriasi determina caduta e perdita di capelli, poiché il bulbo pilifero e la matrice dei capelli si trovano più in profondità nella cute e non vengono interessati dalla problematica che colpisce invece lo strato superficiale del cuoio capelluto.

DERMATITE SEBORROICA

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

La dermatite seborroica (o Eczema Seborroico) è un problema del cuoio capelluto abbastanza comune, caratterizzata dalla presenza di squame giallastre ed untuose della cute. Essa si associa ad eritema, piccole formazioni crostose, intenso prurito e talvolta sensazione di bruciore e dolore nelle aree colpite.

 

Le cause non sono ancora chiare, mai fattori che scatenanti possono essere:

  • Ambientali (sudore, clima, indumenti)
  • Genetici
  • Carenza di vitamine e zinco
  • Psicologici (stress, ansia)
  • Uso di farmaci (corticosteroidi)
  • Ormonali
  • Infettivi (lieviti)

Siamo di fronte ad una Dermatite Seborroica quando la composizione chimica del sebo e del sudore, anche per l’influenza di batteri che amano risiedere su questo tipo di substrato, produce un’infiammazione di epidermide e derma.

Si tratta di una vera e propria malattia cutanea che interessa maggiormente gli uomini rispetto alle donne e può manifestarsi tra i 18 e i 40 anni.

Nella dermatite seborroica si riscontra la perdita di squame untuose (forfora) non solo dal cuoio capelluto, ma anche da altre aree ricche di ghiandole sebacee come le sopracciglia, le aree cutanee ai lati del naso, le aree cutanee dietro le orecchie, la zona ascellare ed infine anche la zona inguinale.

Molti uomini e donne sin dalla pubertà presentano cute grassa, untuosa, lucida ed ispessita con gli orifizi follicolari più evidenti in particolar modo a livello dei solchi del naso, fronte, torace, cuoio capelluto (dove troviamo la cosiddetta forfora grassa).

In questi individui compare spesso, ad un certo punto della vita, la dermatite seborroica. Essa è caratterizzata da chiazze eritematose rosee, rosee-giallastre, o rosso cupo, coperte da squame di piccola e media grandezza, spesse ed untuose, che formano talvolta delle agglomerazioni crostose e sierose.

   

Spesso la dermatite seborroica è localizzata solamente al cuoio capelluto ed ai suoi margini. Sul cuoio capelluto emerge a livello della fronte una sezione rossastra detta “corda o corona seborroica”.

Concause riconosciute sono fattori batterici, micotici (Pityrosporum ovale, Malassezia, Stafilococco), infettivi, meccanici, irritativi, psicosomatici e disfunzione sebacea (ipoteticamente di origine ereditaria).

La dermatite seborroica, così come la psoriasi, presenta un andamento variabile, con fasi di acutizzazione del problema e fasi di apparente remissione. Generalmente tende a peggiorare ai cambi di stagione o in periodi di maggiore stress.

Con il trattamento cosmetico, l’obiettivo è quello di controllare l’evoluzione della problematica, ma mai di “guarigione”, o quanto meno fino ad oggi sembra che nessuno sia mai guarito definitivamente da queste problematiche.

La metodica corretta di trattamento cosmetico per la dermatite seborroica vede coinvolti fanghi, lozioni e peeling in abbinamento a detersioni specifiche seboequilibranti.

E’ molto importante mantenere la cute pulita ed ossigenata per evitare la progressione infiammatoria che spesso provoca Effluvium Seborroico (caduta dei capelli) e la proliferazione batterica che potrebbe scatenare infezioni complicate da trattare.

Le persone affette da dermatite sebborrioca, così come le persone affette da psoriasi, confermano che le cure dermatologiche con l’utilizzo di farmaci, lozioni, creme, shampoo medicati migliora le problematiche per il periodo di utilizzo, ma essendo sconsigliato l’utilizzo continuativo, appena interrompono la cura il problema si manifesta nuovamente, spesso in forma ancora più intensa.

IPERIDROSI

SE NON CONSOCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

Si definisce iperidrosi quando si ha un’eccessiva produzione di sudore su tutta la superficie corporea o solo in alcune zone (cuoio capelluto, palmo delle mani, pianta dei piedi). La pelle è umida e fredda costantemente. Il cuoio capelluto, grazie alla presenza dei capelli può risultare al contrario caldo

Dobbiamo distinguere un’iperidrosi temporanea dovuta a iperattività fisica, stati febbrili, sauna, vomito o dissenteria, da iperidrosi cronica dovuta a particolari condizioni e patologie di organi interni come:

  • ipertiroidismo,
  • ipoglicemia
  • alcoolismo
  • condizioni psicologiche di ansia, paura, timidezza, insicurezza.

Tra le cause dell’iperidrosi ricordiamo inoltre:

  • l’iperemia: surriscaldamento del corpo che accelera la circolazione sanguigna e aumenta la traspirazione. Può dipendere da condizioni climatiche, emozionali, farmacologiche;
  • la circolazione linfatica: un rallentamento della circolazione linfatica determina un accumulo di linfa a livello sottocutaneo con ristagno e traspirazione di liquidi;
  • la menopausa: gli squilibri ormonali che si verificano provocano anche una vasodilatazione cutanea accompagnata da ipersudorazione.

Questa problematica si evidenza anche in persone particolarmente sensibili da un punto di vista psicologico che soffrono di timidezza, paura, incertezza.

Persone che si sentono inadeguate ad ogni situazione e che vivono la vita lavorativa, sociale e privata in una condizione di intenso disagio e tensione psico-emotiva.

Molto spesso l’iperidrosi del cuoio capelluto viene confusa con la seborrea ma ci sono degli elementi che differenziano le due anomalie del cuoio capelluto:

  • chi soffre di iperidrosi presenta cute con aspetto biancastro, poco o per nulla arrossata, sudata, non lucida,
  • i capelli si presentano opachi e flosci con le punte secche,
  • la pelle del viso non risulta essere né grassa e né untuosa.

Causa di iperidrosi sono le ghiandole sudoripare eccrine, localizzate su tutto il corpo, soprattutto a livello del cuoio capelluto oltre che sul viso, palmo delle mani, pianta del piede, regione inguinale e regione sottoascellare.

Le ghiandole sudoripare hanno struttura tubulare, con la parte basale localizzata a livello del derma profondo e dell’ipoderma, raccolta a gomitolo su se stessa.

Tali ghiandole sboccano sulla superficie epidermica in corrispondenza di una cresta epidermica, molto vascolarizzate ed innervate, sono regolate dal sistema nervoso autonomo.

Il prodotto delle ghiandole sudoripare è il sudore, formato per il 98-99% da acqua, 0,8-1% da sali minerali ed il resto da sostanze organiche quali urea, acido lattico, acido urico, ammoniaca, ecc. Il sudore, unendosi in superficie al sebo determina la formazione del film ido-acido-lipidico.

L’aumento della componente sudorale nella composizione del film idrolipidico, determina un aumento del pH verso valori alcalini con perdita del potere batteriostatico e sensibilizzazione del cuoio capelluto, motivo per cui è fondamentale detergere la cute iperidrotica frequentemente e con shampoo a ph acido (4,5 – 5,5) per uso frequente.

CADUTA DEI CAPELLI

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

 

CADUTA STAGIONALE DEI CAPELLI

EFFLUVIO STAGIONALE

Con il termine “Caduta Stagionale dei Capelli” si intende l’aumento di caduta dei capelli durante il periodo primaverile (da fine febbraio a maggio) ed il periodo autunnale (da settembre a novembre). Entrambi i sessi ne sono coinvolti in ugual misura.

Le cause che comportano la caduta stagionale dei capelli non sono ancora state del tutto chiarite, si fanno però delle ipotesi:

  • Alcuni studiosi riconoscono un’eredità genetica connessa con il processo stagionale di muta del pelo caratteristico dei mammiferi;
  • Altri studiosi, invece, ritengono che esso sia dovuto alla variazione del rapporto fra ore di luce e ore di buio che, influenzano l’equilibrio ormonale;
  • Altri tricologi, infine, danno una spiegazione più “sociale” del fenomeno, legando l’aumentata caduta dei capelli al ritorno alla vita inquinata della città dopo il periodo di vacanza estivo, caratterizzata da stress, ritorno al lavoro, ritmi frenetici di vita, preoccupazioni.

Considerando che qualsiasi aggressione a livello del cuoio capelluto si traduce, generalmente, dopo 2/3 mesi, in una caduta, per quanto riguarda la caduta autunnale si ritiene che l’aggressività dei raggi solari estivi possano causare uno stress ai bulbi piliferi in quanto, i raggi UV fanno accumulare i radicali liberi che accelerano l’entrata in Telogen dei bulbi dei capelli inducendo un Effluvio a volte molto preoccupante.

Per la caduta primaverile invece si pensa che il freddo dell’inverno comporti una vasocostrizione a livello del cuoio capelluto causando un rallentamento dell’attività dei bulbi dei capelli determinando l’entrata in Telogen di una quantità più o meno consistente di capelli con conseguente caduta nell’arco temporale che va grosso modo da febbraio a maggio.

Indipendentemente dalla causa, un aumento della caduta stagionale dei capelli si considera come un fenomeno fisiologico di “ricambio” naturale.

 

CADUTA DEI CAPELLI PER STRESS

EFFLUVIO ACUTO O CRONICO

Numerose sono le prove scientifiche che lo stress determini la caduta dei capelli. Molte persone in periodi di stress prolungato o dopo 2/3 mesi da momenti particolarmente critici, manifestano una più o meno intensa caduta di capelli.

L’Alopecia Psicogena (intesa sempre come caduta) è un fenomeno di origine psicosomatica determinato dallo stress e dalle tensioni nervose.

Gli studi hanno messo in evidenza che un carico importante e ripetuto di stress induce sia l’ipotalamo che l’ipofisi (l’asse ipotalamo-ipofisario collega il sistema nervoso al sistema endocrino) al rilascio di ormoni corticotropi (Cortisolo) che entrano in circolo raggiungendo le cellule deputate alla crescita del capello, provocando infiammazione dermo-epidermica, l’indebolimento e la caduta.

Ogni stress o evento stressante, sia di natura endogena (interna) che di natura esogena (esterna), comporta una reazione sia di tipo psicologico che di tipo fisico che si manifesta spesso con la caduta dei capelli.

L’Alopecia da stress nelle donne, Effluvio in Telogen acuto o cronico, si manifesta con il diradamento dei capelli a livello di tutto il cuoio capelluto e soprattutto nell’area centrale che collega l’attaccatura frontale al vertice della testa. (Incidenza digestiva e nervosa)

L’Alopecia da stress negli uomini, anche in questo caso Effluvio Telogenico, oltre a un diradamento che interessa tutto il cuoio capelluto, si caratterizza per la stempiatura che procede con velocità. In questo caso si avrà una sovrapposizione sia di Effluvio Telogen che di Defluvio Telogen (Alopecia Androgenetica).

 

I sintomi presenti nell’Effluvio da Stress sono:

  • perdita di capelli
  • ipersecrezione sebacea
  • dermatite seborroica
  • prurito a livello di tutto il cuoio capelluto
  • tensione profonda del cuoio capelluto o dolore cutaneo.

Ovviamente, la prima strategia da utilizzare in questi casi è l’allontanamento e l’eliminazione delle cause di stress, cosa per altro talvolta impossibile.

La vita moderna ci porta pressoché costantemente situazioni stressogene da affrontare ed alcune perdurano anche per molto tempo.

Ricordiamoci che la caduta dei capelli non è una malattia, ma è il sintomo di un sistema psico – organico che non lavora più in armonia.

 

PERDITA DEI CAPELLI PRECOCE

Studi recenti hanno dimostrato che circa un ragazzo su cinque tende a perdere i capelli precocemente.  Tale problema non colpisce solo i ragazzi, ma anche le ragazze.

Nella maggior parte dei casi, nel maschio, si tratta di Alopecia androgenetica (Defluvio), quindi di tipo genetico-ereditaria, progressiva e cicatriziale.

E’ necessario tener presente che fattori di origine psicologica, come l’ansia da prestazione, i traumi e le tensioni emotive, la fanno da padrone, diventando così fonte e causa di Alopecia da stress.

I ragazzi vengono colpiti molto di più (65%) che le ragazze (35%).

Al giorno d’oggi il numero di ragazze in età puberale o post puberale che sono afflitte da caduta dei capelli è in notevole e costante aumento.

Tra le cause che comportano la perdita dei capelli nelle ragazze potrebbe esserci il “cattivo” sonno, la non corretta alimentazione (diete molto restrittive o poco varie) il fumo di sigarette, uso ed abuso di alcol, droghe e farmaci, stati ansiogeno-depressivi.

La caduta dei capelli si manifesta spesso con una produzione eccessiva di sebo e con l’assottigliamento dei capelli che diventano sempre più fini e fragili. Essi finiscono con il cadere e non ricrescono.

La perdita dei capelli comporta gravi conseguenze psicologiche sia nelle persone adulte che nei giovani.

Il diradamento, la stempiatura, la miniaturizzazione degli steli e la diminuzione del numero di capelli, provocano un senso di vergogna e di inadeguatezza portando i giovani ad isolarsi.

Molti ragazzi finiscono con il non frequentare più la scuola proprio per evitare il contatto con i coetanei.

Inoltre è clinicamente provato che la caduta dei capelli causa un senso di inadeguatezza che compromette seriamente lo sviluppo psicologico di un adolescente.

Ad un problema inizialmente solo di tipo estetico, si aggiunge una profonda crisi psicologica che sfocia spesso in depressione grave; un giovane in quella situazione si sente a disagio per la preoccupazione del giudizio altrui.

Lo specchio, diventa un nemico di cui paradossalmente, non si può più fare a meno perché permette di controllare l’avanzamento del diradamento o della stempiatura, generando uno stato ansioso cronico e un disturbo ossessivo compulsivo.

I ragazzi affetti da tale problema cercano di “aggiustarsi i capelli” in modo che si noti il meno possibile la stempiatura.

Tutta questa situazione porta i giovani ad una riduzione della propria autostima e sicurezza ed a perdere di vista i propri obiettivi, li porta ad abbandonare gli studi o il lavoro, contribuendo anche alla perdita di amicizie e relazioni amorose.

La miglior arma resta sempre la prevenzione.

Infatti è necessario risolvere il problema alla radice, prima che si manifesti in modo irreversibile, mediante l’applicazione di trattamenti tricologici e percorsi rigeneranti mirati, che garantiscano il ripristino di una buona condizione del cuoio capelluto, regolando la secrezione di sebo, stimolando i metabolismi delle cellule riproduttive e mantenendo nel contempo la cute detossinata ed ossigenata.

 

CALVIZIE – ALOPECIA ANDROGENETICA

DEFLUVIO ANDROGENETICO (AGA)

È la più frequente delle alopecie definitive non cicatriziali: da cui il termine di “Calvizie Comune”.

L’Alopecia Androgenetica è una condizione cronica, su base ormonale (-andro- gli androgeni sono ormoni maschili), geneticamente determinata, caratterizzata dalla progressiva involuzione dei follicoli piliferi del cuoio capelluto e miniaturizzazione dei capelli che ne derivano.

L’Alopecia Androgenetica è la conseguenza del Defluvio Androgenetico che consiste in una progressiva superficializzazione, depigmentazione e miniaturizzazione fino alla totale atrofia, dei follicoli dei capelli dell’area frontoparietale e del vertice.

Clinicamente è definita (secondo Hamilton) da:

  • progressivo arretramento della linea di inserzione dei capelli
  • apertura degli angoli frontoparietali (stempiatura) che conferisce alla linea frontale la caratteristica forma maschile a M,
  • lenta perdita dei capelli del vertice fino al coinvolgimento alopecico di tutta la parte alta del cuoio capelluto con tipico risparmio della nuca e delle zone temporali sopra auricolari, per arrivare infine alla “calvizie a corona”.

L’Alopecia androgenetica è accompagnata spesso, da seborrea e desquamazione (forfora) e per questo motivo viene anche definita Alopecia Seborroica Maschile.

L’Alopecia Androgenetica è sostenuta dalla presenza dei normali livelli di ormoni androgeni nel plasma e da una ereditarietà genetica familiare (da cui il termine Androgenetica)

 

ALOPECIA AREATA

L’Alopecia areata è una problematica di tipo autoimmune abbastanza comune. Colpisce nelle sue forme più intense circa l’1% della popolazione caucasica ed asiatica senza distinzione tra maschio o femmina. Si calcola però che nelle sue forme più lievi ne sia colpita una percentuale che va dal 15 al 25% della popolazione.

La problematica si caratterizza con la comparsa di una o più chiazze di cute rotondeggianti prive di capelli che si presentano all’improvviso, anche nel giro di 24/48 ore, senza nessun particolare sintomo.

Solo in rari casi chi ne è colpito lamenta prurito, dolore, irritazione, rossore o gonfiore.

Spesso si associa ad altre problematiche di tipo autoimmune come la Vitiligine e la Tiroide.

Quest’anomalia raramente colpisce chi ha già un’Alopecia Androgenetica.

L’Alopecia Areata si colloca nella categoria delle Alopecie non cicatriziali, in quanto non vi è la formazione di tessuto connettivale fibroso che distrugge completamente l’apparato pilo sebaceo.

Si dice che l’area colpita subisca un “insulto” di tipo causale (ancora sconosciuto) con rapido arresto delle rigenerazioni cellulari e conseguente caduta dei capelli in Anagen. Perché ciò si verifichi è necessario che quello che viene definito “insulto” trovi nelle aree colpite follicoli e capelli sensibili all’attacco.

Le aree del vertice e della nuca hanno generalmente un Anagen più lungo e questo è forse il motivo per cui tendono ad essere le aree più colpite da questa anomalia cutanea.

Lo scoprire una chiazza o più chiazze getta letteralmente nel panico la persona che ne è afflitta, che se non correttamente supportata e tranquillizzata finisce per vivere con grande ansia, sfociando in depressione ed isolamento sociale.

NIENTE PANICO!

ALOPECIE CICATRIZIALI

Le Alopecie cicatriziali si verificano quando per motivi spesso sconosciuti i capelli cadono e non ricrescono a causa della distruzione del follicolo pilifero e della papilla germinativa con formazione di tessuto cutaneo di tipo cicatriziale.

 

ALOPECIA FIBROSANTE FRONTALE

Che cos’è l’Alopecia fibrosante frontale?

L’Alopecia fibrosante frontale, descritta per la prima volta nel 1994,

è un’Alopecia cicatriziale che interessa selettivamente la regione dell’attaccatura frontotemporale dei capelli, ed è considerata una variante di Lichen Planopilare.

Interessa soprattutto le donne dopo la menopausa, ed ha un andamento lento es progressivo.

L’attaccatura frontale dei capelli arretra progressivamente e la fronte diviene sempre più alta.

Spesso si associa un diradamento più o meno grave delle sopracciglia.

L’Alopecia fibrosante frontale si manifesta con una banda di Alopecia cicatriziale localizzata a livello dell’attaccatura frontale, temporale e parietale.

è frequente l’arretramento anche dell’attaccatura dei capelli dell’area periauricolare

La regione occipitale è coinvolta solo raramente. La cute della regione alopecica si distingue dalla cute della fronte per l’assenza di segni di fotoinvecchiamento: la cute è chiara, sottile e liscia.

Le vene temporali e frontali sono spesso molto evidenti a causa dell’assottigliamento cutaneo.

La distanza fra l’attaccatura del naso e l’attaccatura dei capelli può arrivare fino a 9-10 cm. Inoltre si assiste alla totale scomparsa dei peli del vello a livello della nuova linea dell’attaccatura.

I capelli dell’attaccatura mostrano lieve ipercheratosi perifollicolare (papule cheratosiche attorno all’ostio follicolare) associate a eritema.

Nel 50-75% delle persone che manifestano tale anomalia (vera e propria malattia) si osserva Alopecia completa o parziale delle sopracciglia.

è frequente anche una mancanza dei peli del corpo.

La tricoscopia mostra assenza di osti follicolari nella banda alopecica.

I capelli che delimitano posteriormente l’Alopecia mostrano manicotti di materiale cheratinico  e la cute è eritematosa.

E’ frequente anche osservare pili torti e capelli fratturati a varia distanza dall’ostio follicolare.

L’Alopecia cicatriziale è la conseguenza di una infiammazione dei follicoli piliferi dell’attaccatura dei capelli, ma perchè si sviluppi questa aggressione infiammatoria ancora non è noto.

Il fatto che la malattia colpisca quasi esclusivamente il sesso femminile suggerisce che il fattore scatenante possa essere una sostanza chimica utilizzata prevalentemente o esclusivamente dalle donne, ma gli studi finora effettuati non hanno portato risultati evidenti.

ARROSSAMENTI E INFIAMMAZIONI

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

Il cuoio capelluto è costituito da pelle  con una struttura particolare, differente da quella del resto del corpo. Presenta follicoli piliferi densamente innervati ed una ricca rete di vasi sanguigni in grado di nutrire la cute con le sue innumerevoli strutture  ed i capelli.

Quando il cuoio capelluto presenta anomalie connesse con uno stato infiammatorio ci si può trovare di fronte ad un tessuto arrossato, pruriginoso, dolente, untuoso o estremamente secco.  E’ di fondamentale importanza trovare una soluzione alla problematica ricercandone la causa anche a livello di alimentazione, stile di vita, emozioni della persona.

L’infiammazione del cuoio capelluto è un’anomalia piuttosto comune che spesso passa inosservata se non accompagnata da altri stati di alterazione cutanea.

Per esempio può essere l’origine  di altre anomalie come:

  • prurito,
  • dolore,
  • seborrea,
  • psoriasi,
  • forfora,
  • caduta dei capelli,
  • secchezza cutanea,
  • dermatite atopica,
  • sensibilità del cuoio capelluto,
  • alopecia,
  • lichen,
  • follicoliti,
  • psoriasi,
  • dermatite,
  • seborroica…

Nonostante gli innegabili progressi nella cosmesi tricologica, l’infiammazione del cuoio capelluto può rappresentare una sfida impegnativa per il parrucchiere, a causa delle numerose variabili possibili.

SEBORREA

SE NON CONOSCI L’ANOMALIA CONTINUA A LEGGERE

La seborrea o l’iperseborrea  è un problema del cuoio capelluto dovuto ad una eccessiva produzione di sebo causata dell’iperattività delle ghiandole sebacee.

Effetti immediati della seborrea sono:

  • un aspetto lucido ed untuoso di cute e capelli
  • una caratteristica nota olfattiva rancida (cattivo odore)
  • prurito
  • talvolta dolore al cuoio capelluto
  • toccando il cuoio capelluto e capelli le dita risultano untose

Effetto tardivo da scorretto trattamento della problematica è la perdita dei capelli!

In quantitativi normali il sebo è una sostanza grassa che ha la funzione di proteggere la cute dalla disidratazione, ha proprietà antibatterica e mantiene l’integrità del mantello idro-acido- lipidico, lubrifica, protegge e rende impermeabile il fusto dei capelli.

La presenza eccessiva di sebo sulla cute e per lungo tempo, comporta, al contrario, un’alterazione dell’equilibrio idro-lipidico con conseguenze talvolta anche gravi: si possono avere semplici inestetismi, capelli unti e flosci, pelle lucida, acne, comedoni o follicolite, oppure problematiche ben più complesse come Dermatiti o Alopecia Seborroica.

La secrezione di sebo entro certi limiti va considerata utile e per questo viene definita seborrea fisiologica.

Quando invece la produzione di sebo è in eccesso, la funzione normale delle ghiandole sebacee si trasforma in un’anomalia della cute dando origine all’Iperseborrea.

Quando si assiste ad una iperseborrea per brevi periodi non si deve parlare di condizione “patologica”, ma occasionale e transitoria, in quanto questo problema si può risolvere in breve tempo.

Fattori ambientali esterni come il calore, che aumentando la vasodilatazione dei capillari del cuoio capelluto, determina un maggiore afflusso di sangue ed una maggiore produzione di sebo.

Trattamenti sbagliati per i capelli come:

  • prassi igieniche scorrette,
  • trattamenti o shampoo troppo aggressivi,
  • oppure infezioni del cuoio capelluto, possono essere cause di iperseborrea momentanea.

Non sono state ancora chiarite in maniera certa le cause dell’iperseborrea.

Tra i fattori che favoriscono la comparsa di iperseborrea ricordiamo:

  • Fattori genetici: spesso l’anomalia si riscontra nei membri di una stessa famiglia
  • Squilibri di tipo ormonale legati al metabolismo degli Androgeni (ormoni maschili), Cortisolo, Ormoni Surrenali), squilibri ormonali della Tiroide e dell’Ipofisi, sindrome dell’ovaio policistico, possono determinare ipersebborea
  • I disturbi del ricambio (alimentazione ed eliminazione): un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi finisce con alterare l’attività metabolica dell’organismo che si protegge eliminando una piccola parte dei grassi in eccesso attraverso le ghiandole sebacee (ghiandole esocrine).
  • Disturbi della digestione (disfunzioni epatiche e intestinali): queste alterazioni modificano la composizione chimica del sebo rendendolo troppo ricco di acidi grassi, che ossidandosi a contatto con l’aria ne cambiano la naturale funzione protettiva, trasformandolo in elemento irritante ed infiammante.
  • Fattori nervosi e stress: quando ad essere coinvolto è il sistema nervoso, si realizza un aumento della circolazione sanguigna e della secrezione del sebo che dà il via ad iperseborrea.
  • Autointossinazione: condizione causata da agenti tossici di origine interna, elaborati cioè dallo stesso organismo o da parassiti. Si distinguono:
    . Autointossinazioni dovute all’accumulo di cataboliti tossici
    (sostanze di rifiuto organico), prodotti in misura eccessiva rispetto
    alle capacità di smaltimento e di detossinazione dell’organismo
    (per esempio Autointossinazioni da fatica per eccesso di sport);
    . Autointossinazioni da riassorbimento di materiali intestinali (in caso di
    stitichezza prolungata),
    . Autointossinazioni legate a malattie che colpiscono i principali organi detossinanti
    dell’organismo, quali, fegato e reni, favorendo l’accumulo di prodotti tossici.
  • Uso di shampoo sbagliati, lozioni alcoliche, l’abuso di sostanze alcaline, spazzolature energiche e prolungate, continua frizione dei capelli, possono portare ad un eccesso di sebo.
  • Dieta inadeguata: eccessivo consumo di alcol, cibi grassi, fritti possono determinare difficoltà digestive con sovraccarico del fegato.
  • Microorganismi patogeni tra cui il Demodecio dei follicoli (Demodex folliculorum) che è una larva parassita che determina la variazione della composizione chimica del sebo stimolando l’apparato ghiandolare all’iperseborrea.
  • Farmaci: pillola contraccettiva, cortisonici, anabolizzanti
  • La seborrea, soprattutto quella patologica, può provocare caduta dei capelli e accelerazione della calvizie, poiché i bulbi immersi a lungo in un eccessiva quantità di sebo finiscono per soffocare riducendo via via la loro attività.

Inoltre, capelli grassi e unti, cute grassa, oleosa, maleodorante, follicolite, acne o comedoni, forfora grassa, dermatite seborroica, sono inestetismi difficili da gestire soprattutto da un punto di vista psicologico, determinando spesso stati di vera e propria depressione e disagio sociale.

Servono percorsi di trattamento specifici per poter interagire con la problematica, recuperando gradualmente l’equilibrio cutaneo e regolarizzando l’attività della ghiandola (a patto che non perdurino situazioni di iperalimentazione (obesità), assunzione di sostanze alcoliche, farmaci, droghe ecc.)

Oltre che per motivi estetici la seborrea, se non trattata adeguatamente, potrebbe portare ad una proliferazione batterica in grado di scatenare infezioni anche di grave entità, con conseguenze spesso devastanti per quanto riguarda la popolazione di capelli sulla testa.

Scopri il centro specializzato più vicino. Prenota subito e assicurati il tuo appuntamento per una consulenza gratuita

I POSTI SONO LIMITATI, AFFRETTATI
SAPEVI CHE ANCHE
  • gonfiori addominali
  • ritenzione idrica
  • difficoltà digestive
  • emicranie
  • senso di stanchezza cronico
  • difficoltà a concentrarsi
  • diarrea/stitichezza
  • pessima qualità del sonno
POSSONO INFLUENZARE LO STATO DI SALUTE DEI TUOI CAPELLI

Se lo desideri i Centri Trico Tecnici sono in grado di effettuare, sempre su appuntamento la VALUTAZIONE TRICO QUASA, studiata e creata dal Dott. Luca Speciani, fondatore della medicina di segnale.

Trico QuASA® è uno speciale questionario Anamnestico di Sovraccarico Alimentare in chiave trico-cosmetica. In pratica permette di capire quali elementi e alimenti stanno creando la tua anomalia trico-cosmetica.

E’ un metodo NON INVASIVO ed IMMEDIATO.

RICHIEDI INFO SUL TRICO QUASA®

Il questionario anamnestico di sovraccarico alimentare